La transizione ecologica, parte 1

Consapevoli o no che ci piaccia o no, stiamo vivendo l’inizio di una nuova era, è iniziata una nuova rivoluzione chiamata “transizione ecologica”.
Una rivoluzione che, come quella industriale che stiamo lasciando alle spalle, non sappiamo quanto durerà, un secolo o forse due, ma sappiamo che porterà cambiamenti ai nostri stili di vita, al modo con il quale produciamo, come facciamo agricoltura, come ci muoviamo, ed a tutte le principali attività umane che, da 100 anni a questa parte, ritenevamo scontate, abituali e immodificabili. I cambiamenti climatici, sempre più evidenti e percepibili da tutti, ne sono un evidente segnale. Già dall’estate scorsa molte industrie hanno dovuto modificare gli orari dei turni di lavoro, per lasciare a riposo i dipendenti nelle ore diurne più calde.
Piuttosto che essere travolti dal cambiamento e rincorrere gli eventi, è cosa molto saggia gettare le basi per affrontarlo in maniera consapevole, con la necessaria preparazione per gestirlo al meglio.

La transizione ecologica ci porterà verso un modello sostenibile ed è l’unica strada possibile.
Vi propongo alcune considerazioni su questo argomento così complesso e per la maggior parte dei non esperti inedito, provando ad affacciarsi sull’orizzonte ancora ignoto sperando di destare nel lettore curiosità ed interesse, ma soprattutto suggerimenti per una visione diversa nello stile di vita che ognuno di noi dovrà adottare; un “viaggio verso il futuro” quindi, stimolati ed accompagnati da alcune notizie e vari spunti di riflessione formulati da chi, a vario titolo, è già da tempo in cammino su questa strada.

Proprio per questo prenderemo come riferimento alcuni testi fondamentali allo scopo, ed in particolare le due encicliche di Papa Francesco: “Laudato Sì” e “Fratelli Tutti”, ed il libro “Il Gusto di Cambiare” avente come sottotitolo La Transizione Ecologica come via per la felicità. Questo libro riporta un colloquio, coordinato e stimolato dalle domande del giornalista Stefano Arduini, tra due personaggi di notevole spessore, quali Carlo Petrini fondatore di Slow Food e ideatore della Rete Terra Madre, e Gaël Giraud Gesuita, economista, matematico e teologo, fondatore e direttore del programma per la giustizia ambientale della Georgetown University di Washington, ateneo in cui insegna economia politica.

Quando si parla di futuro inevitabilmente si parla di giovani, e saranno soprattutto loro a dover incarnare il cambiamento verso il quale ci stiamo incamminando e del quale abbiamo un urgente bisogno. E non a caso proprio dalle nuove generazioni stiamo ricevendo forti segnali di dissenso sullo stile di vita che ha caratterizzato la società industriale e dei consumi,  così predatorio nei confronti dell’ambiente; ci viene chiesto a gran voce di trovare nuove soluzioni, di cambiare il rapporto con la natura e con la Terra.
Ci viene chiesto da loro, dai giovani, perché vogliono un futuro di prospettiva per la loro vita, un futuro giusto per tutti, dove il bene ed il bello siano condivisi da tutti e non solo a disposizione di pochi.
Ed è proprio per questo che il tema della transizione ecologica, o ancora meglio “conversione ecologica” come l’ha definita Domenico Pompili Vescovo di Verona, è non solo un tema di ecologia e di cambiamenti climatici, ma soprattutto un tema sociale. Ecco perché l’enciclica Laudato Sì, che parla proprio di questo, non corrisponde alla risposta ambientalista della Chiesa, sarebbe veramente riduttivo, ma va al cuore del problema, delle relazioni tra gli uomini, tra gli uomini e l’ambiente, annunciando la cosiddetta “ecologia integrale”; portare avanti le istanze della giustizia climatica e della giustizia sociale: i due aspetti sono inscindibili. Ed anche per questo non deve stupirci trovare echi e risonanze con l’enciclica “Fratelli tutti”, dove si invita a rivalutare la fraternità umana e l’amicizia sociale che devono diventare punti di riferimento delle nostre relazioni.
Ed è proprio dalle relazioni che è necessario partire, dal confronto, dalla conversazione costruttiva, a livello personale, comunitario e politico.

Tutto è collegato, tutto è funzionale al bene nella complessità della società quando il mio bene coincide con il bene degli altri. Solidarietà sociale e condivisione a tutti i livelli all’insegna, appunto, di una ecologia integrale. Vedremo prossimamente come questo può incidere sia a livello personale come nell’intero corpo sociale, dal governo delle città a quello delle nazioni per una amicizia tra i popoli e con la Terra.

Riferimenti bibliografici:

Il gusto di cambiare – Gaël Giraud e Carlo Petrini con Stefano Arduini. Slow Food Editore
Fratelli tutti – Papa Francesco – Lettera enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale
Laudato si’ – Papa Francesco – Lettera enciclica sulla cura della casa comune

Gino Puletti
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