Diversità, ostacolo o ricchezza?

La formazione e il mondo del lavoro si stanno aprendo al concetto di diversity, ma cosa è esattamente e come si prefigura? È un concetto moda, o qualcosa che può davvero fare la differenza, negli anni futuri?

“La saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza”

In italiano il termine “diversità” si lega principalmente all’idea di diverso, parola spesso connotata in maniera negativa. La diversità, in tal senso, rimanda alla divergenza, spesso inconciliabile, all’allontanamento della regolarità e normalità, all’idea di un rapporto asimmetrico e distante dove è impensabile entrare in relazione e collaborare. In inglese, invece, la parola “diversity” si avvicina più all’idea di differente, che porta con sé un valore di varietà: varietà di punti di vista, di modi di pensare e di fare, di bisogni ed esigenze, di culture.

Educare alla diversità vuol dire creare i presupposti per lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza. E allora perché accogliere chi si considera differente da sé non è così naturale? Perché pare esserci un movimento di naturale esclusione nei confronti di chi presenta una qualsiasi forma di diversità?
Se si mette in moto un atteggiamento di rifiuto o allontanamento nei confronti di ciò che non si considera “uguale a sé” è perché lo si teme. È l’ignoto a creare timore, ciò che non si conosce e non si comprende. È necessario, dunque, creare la possibilità di rendere riconoscibile la diversità, degli altri e la propria. Diventare consapevoli ci porta a etichettare di meno le persone intorno a noi, ma anche a vedere gli ostacoli come opportunità.

La diversità dal punto di vista psico-sociale

Ogni nuovo incontro è di per sé “traumatico” perché obbliga ad un confronto con ciò che non si conosce ed incarna una minaccia per le proprie sicurezze e consuetudini.
L’Altro mette in discussione i fondamenti della nostra identità, spesso sulla base di idee stereotipate che nulla hanno a che fare con la realtà delle cose.
Gestire la diversità richiede impegno, coraggio, pazienza, ma regala la gioia della scoperta, il rischio del confronto e l’audacia del mettersi in discussione. Al termine “diversità” si associa quello di “inclusione”.
Includere la differenza significa in primis prenderne consapevolezza, incontrare il diverso dentro di noi, un processo attivo e constante. Il tema della diversità nella cultura politica, sociale ed economica è riferito maggiormente alla valutazione del tema identità di genere e all’attenzione alla parità nelle quote rosa o riferito alla disabilità e salute mentale.
Cosa significa favorire la diversità in ambito aziendale e in ambito lavorativo?
Quali criteri prendere sotto osservazione? Provenienza, cultura, religione, genere?

Questo è il primo di diversi articoli.
Lavorare per l’inclusione e l’integrazione del Diverso non potrà che far bene, alle nostre famiglie, scuole, territori e comunità; bisogna lavorarci pian piano, senza fretta, partendo dalle persone per arrivare alla collettività. Diversità come Bellezza.

Emanuela Bisogni

Psicologa e Psicoterapeuta

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3 Responses

  1. Apprezzo la chiarezza lavorare per l’ inclusione è valore portante nella scuola ..
    Non sempre e non tutti lo condividono ..è necessario non demordere…i primi risultati si stanno vedendo.

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