Gualdo Cattaneo, Boni: «Valorizzare le nostre acque è decisivo»

Il candidato al consiglio comunale della lista ‘Obiettivo Gualdo’, medico specializzato in urologia, dice la sua.
Gualdo Cattaneo, Boni: «Valorizzare le nostre acque è decisivo»

«Garantire un controllo costante e rigoroso della qualità dell’acqua è una priorità imprescindibile per la salute di tutti i nostri cittadini». Queste le parole di Andrea Boni, candidato al consiglio comunale di Gualdo Cattaneo nella lista ‘Obiettivo Gualdo’, a sostegno del sindaco uscente Valentini. Boni, medico specialista in urologia e residente a San Terenziano, sottolinea l’importanza di valorizzare le risorse idriche del territorio: «La riscoperta e il recupero di fonti d’acqua abbandonate, insieme alla creazione di invasi per la loro regimentazione, sono fondamentali non solo per l’irrigazione ma anche per la nostra alimentazione, in particolare per la produzione delle nostre eccellenze gastronomiche». Il tema della sostenibilità è centrale nella sua visione: «L’installazione di nuovi erogatori di acqua pubblica andrebbe implementata in base alla maggiore densità di popolazione, anche come passo importante per ridurre l’impatto ambientale. Nel caso specifico, l’acqua erogata è ottima e molto apprezzata dai cittadini, anche dei comuni limitrofi. Combinando questi distributori di acqua a ‘mangiaplastica’, e offrendo un bonus a coloro che riciclano di più, è possibile promuovere buone pratiche e ridurre gli sprechi». Boni affronta anche i delicati problemi della salute e della qualità di acqua da bere, fornendo informazioni sull’acqua ‘dura’: «Per fare una scelta informata tra acqua di rubinetto e acqua in bottiglia, è fondamentale identificare chi è a rischio di calcolosi renale e chi rischia, invece, carenze di magnesio e calcio. Consumare acqua con un elevato residuo fisso non solo è sicuro, ma ha anche molti vantaggi per il proprio benessere».
Boni sottolinea l’importanza di «un controllo rigoroso degli acquedotti, della manutenzione delle tubature e del recupero di fonti d’acqua abbandonate per garantire una qualità ottimale, anche in aree interne e in altura come l’ampio Altopiano Petrosiano, che si estende da San Terenziano a Collevalenza di Todi, passando per Massa Martana».

Andrea Boni
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